L’opificio è ubicato su via Vittorio Emanuele III e su via Ferrovia; il prospetto principale presenta una sobria facciata di gusto eclettico, mentre l’ingresso posteriore, direttamente collegato con la linea ferrata esibisce una facciata con due grandi aperture (di cui una murata) con archi a sesto ribassato, che richiamano quelli presenti sul prospetto principale.
Il complesso industriale è diviso in due zone: una destinata a residenza e ad attività specifiche dello stabilimento, quale era la fabbrica di liquori, l’altra invece destinata alle numerose fasi della produzione su larga scala.
La prima parte si sviluppa su due livelli: al primo piano, troviamo le residenze dei vecchi proprietari, mentre, al piano terra troviamo, sul lato sinistro gli Uffici, mentre sul lato destro, separati da un androne ed affacciantisi su un cortile, la fabbrica di liquori, le sale per l’imbottigliamento, per l’esposizione e la vendita dei prodotti.
Dopo aver varcato l’androne d’ingresso, il cortile ed un passaggio coperto, si accede alla seconda parte destinata alle varie funzioni della distilleria; si scorgono infatti, l’imponente torre di distillazione e l’alta ciminiera (25 metri circa) della caldaia a vapore.
Vi sono inoltre, numerosi vani dove sono ubicate : la macchina per la depurazione dell’acqua, la caldaia a vapore, le colonne per la demineralizzazione dell’acqua, il nastro trasportatore, i silos per la conservazione delle materie prime, ventiquattro vasche per i vari lavaggi, la falegnameria per la costruzione delle botti, l’officina di manutenzione, i magazzini fiduciari.
All’interno della torre di distillazione, a pianta quadrata, vi è ancora montato l’impianto che distillava le vinacce, costituito da quattro colonne verticali, i cui piani intermedi sono raggiungibili con delle scale in ferro. L’imponente torre presenta due livelli, separati da una fascia marcapiano rettilinea, con alcune aperture e un coronamento con beccatelli e feritoie di forma rettangolare che servivano per l’aerazione del vano distilleria.
Tutti i corpi di fabbrica della seconda zona si articolano attorno ad un ampio spazio e sono delimitati, sul lato nord ovest da un giardino che originariamente era piantumato con alberi ed essenze pregiate, ora purtroppo non più esistenti .
Nel pieno rispetto del gusto tardo Ottocentesco, la presenza del monumentale giardino testimonia quella tendenza della nuova classe borghese ad esprimere nella moda del giardino e del culto del verde il proprio status sociale, anche attraverso l’arricchimento di specie esotiche.