Nicola De Giorgi svolse i primissimi anni di attività in un piccolo locale nella piazza di San Cesario; nel 1906, si trasferì nell’edificio di via Vittorio Emanuele III costruito nella seconda metà dell’Ottocento, che viene considerato il primo nucleo della distilleria.
Nel 1915, De Giorgi acquistò un immobile attiguo alla distilleria : si trattava di una casa di abitazione di 12 vani ali piano terra ed 8 al primo piano e che trasformò subito in “stabilimento vinicolo, fabbrica di alcool con motore elettrico”.
Egli aveva già comprato parte del terreno circostante nel 1913, e probabilmente questi acquisti furono determinati dall’esigenza di trasformare la piccola distilleria in un vero e proprio opificio industriale, più funzionale e consono a rispondere all’incremento della domanda di mercato.
Lo stabilimento venne ampliato su progetto di Giovanbattista Forcignanò, ed i lavori che diedero vita alla nuova distilleria si conclusero tra il 1919 e il 1920.
Grazie a questi interventi ed all’acquisto di altro terreno negli anni seguenti 1924, l’opificio si presentava come un’importante struttura compresa tra via Vittorio Emanuele III e via Ferrovia, arrivando ad occupare l’intero isolato.
Proprio la vicinanza alla Ferrovia fu un ulteriore vantaggio, poiché la vicinanza era tale che i fusti di alcol potevano essere fatti rotolare sino al vagone merci, rendendo così più agevole e veloce il trasporto sia della materia prima che dei prodotti finiti.
A partire dalla metà degli anni Quaranta e sino ai primi anni Cinquanta, furono realizzati importanti ampliamenti: venne predisposto il nuovo reparto per la lavorazione delle fecce e quindi acquistato un altro apparecchio per la distillazione; vennero costruiti la falegnameria, l’officina di manutenzione, il reparto di fermentazione, la sala per la caldaia a vapore, la sala denaturazione e, infine, fu sopraelevata la torre di distillazione.
Nel 1961 infine furono costruiti nuovi gabinetti e spogliatoi. Dopo queste modifiche, i complesso industriale aveva già assunto l’aspetto che presenta ancora oggi.
Esso era distribuito in due zone : una destinata ad abitazione ed attività varie dello stabilimento, l’altra alle numerose fasi del processo produttivo.
Il 10 ottobre 1968 moriva Nicola De Giorgi , e lo stabilimento venne assegnato al figlio Arturo, che lo trasformò in “Arturo De Giorgi & s.a.s.”.
Questi, nel 1971, progettò l’ampliamento dell’azienda, con il fine di produrre alcol per il consumo proprio e per venderlo a terzi.
Infatti, l’anno successivo fu acquistato un nuovo impianto per la distillazione delle vinacce; inoltre furono necessarie opere di ristrutturazione sia per adeguare lo stabilimento alle norme per la depurazione delle acque di scarico industriale, sia per la necessità di ammodernare gli impianti.
La copertura delle vasche di decantazione delle acque di scarico venne realizzata con solai latero-cementizi; la rete fognante interna dello stabilimento venne integrata in più tratti; mentre per quanto riguarda le opere di ammodernamento, vennero rifatti i solai del reparto di autorettificazione, del magazzino, e la tettoia di un deposito; la cabina elettrica venne installata in via Ferrovia e tutto il piazzale sistemato con un manto asfaltato.
Nel 1981, di due capannoni che si affacciano verso l’atrio interno dello stabilimento, risultando pericolanti, ne venne demolito il tetto composto da capriate in ferro, orditura il legno e tegole marsigliesi, sostituendolo con lastre in fibrocemento.
La distilleria De Giorgi distillò fino al 1987.